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Con lo spunto fantastico della scoperta di una nuova pietra filosofale, lo scrittore modenese riordina la cosmogonia politico-economica del mondo prossimo venturo, tracciando ritratti intenzionali di personalità e Stati. E mentre tycoon e politici si confrontano a colpi di fantatecnologia, la vita scorre attraverso il piacere umanissimo della tavola e dell'alcova, come a sollecitare una domanda: l'umano si salva dalle diatribe, sempre più forti, per il potere nel mondo? Fino all'ultimo la risposta dovuta ci tiene sospesi: sarà jus primae noctis o Utopia? Leggete cosa ne pensa Selmi e, poi, riflettete...